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Marcella Bella - Montagne verdi

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Cosa caratterizza una canzone perfetta? Dovrebbe essere:

  • evocativa: con poche parole deve poter riassumere una storia
  • epica: essere capace di trasformare una vicenda personale in una vicenda universale
  • sociale: parlare non solo di due o tre persone, ma di un'epoca o di un popolo

Un esempio di canzone che ha tutti questi ingredienti esiste, ed è anche molto nota. 
Lo so che si tratta di un brano non molto considerato dalla critica, e che a suo tempo 
il cabarettista Stefano Nosei ne ha fatto una versione alternativa chiamata "Lasagne verdi" 
("io sognavo lasagne verdi..."), eppure gli elementi della forma-canzone ci sono tutti. 
Esagero? Seguiamo il testo.

 

Dove trovare gli accordi di questa canzone

Gli accordi della canzone di Gianni Bella, verificati da musicisti professionisti e con varie opzioni di visualizzazione, si trovano sul sito Accordi & Spartiti a questo link.

Montagne verdi - Marcella Bella

Mi ricordo montagne verdi
e le corse di una bambina

In un solo verso è evocata l'infanzia della protagonista in un luogo mitico 
ma reale (l'Appennino dell'Italia del Sud, non ancora raggiunto dal progresso)

con l'amico mio più sincero
un coniglio dal muso nero

e con una ulteriore pennellata aggiunge anche un tocco di malinconia 
a questa infanzia evocata: una infanzia solitaria, probabilmente in un 
paese spopolato dalla emigrazione, ma con intatta la gioia di vivere e 
la capacità di inventarsi un mondo, tipica dei bambini

poi un giorno mi prese
il treno
l'erba, il prato e quello
che era mio
scomparivano piano piano
e piangendo parlai con Dio

arriva il momento di emigrare anche per la famiglia della protagonista, 
i territori della infanzia scompaiono nel ricordo e nel mito

Quante volte
ho cercato il sole

la emigrazione italiana è dal Sud al Nord, e al Nord fa più freddo, 
per chi è abituato al clima del Sud;
una canzone che parlava dello stesso fenomeno della emigrazione, 
"Il treno che viene dal Sud" di Sergio Endrigo, diceva analogamente 
"porta gente che va a scordare il sole, ma è caldo il pane, lassù nel Nord";
(si trattava tra l'altro della risposta ad una canzone "buonista" di Bruno Lauzi, "Maria"
)

quante volte
ho mangiato sale

quante volte ha assaggiato la amarezza della vita di emigrante; e qui 
viene citato anche il sommo poeta Dante, che descriveva la sua vita 
di esule con i versi "come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle 
lo scendere e salir per l'altrui scale";

la città aveva mille sguardi
io sognavo montagne verdi

dalla campagna solitaria, ma familiare e socializzante, alla città 
dove la gente è estranea, una città piena di gente, che guarda gli immigrati come estranei,
il salto è grande


il mio destino
è di stare accanto a te
con te vicino
più paura non avrò
e un po' bambina
tornerò

e qui entra in scena l'altro protagonista, lui

Mi ricordo montagne verdi
quella sera negli occhi tuoi
quando hai detto
s'e' fatto tardi
t'accompagno se tu lo vuoi

ha riconosciuto nello sguardo di lui la stessa malinconia e la stessa origine, 
si sono riconosciuti come membri della stessa tribù nella grande città estranea e straniera
e lui le offre quel senso di protezione che lei cercava

quella nebbia le tue parole
la tua storia che è la mia storia
poi nel buio senza parlare
ho dormito con te sul cuore

dal particolare della nebbia sappiamo ora che la città è proprio Milano, e 
si ribadisce che sono figli della stessa storia, quindi lei può affidarsi a lui e
comunicare i suoi sentimenti, anche senza parlare

Io ti amo mio grande amore
io ti amo mio primo amore
quante volte
ho cercato il sole
quante volte ho cercato il sole


la storia d'amore si dispiega, ed è rispettata anche la tradizione del Sud: è
il primo amore

Il mio destino
e' di stare accanto a te
con te vicino
più paura non avrò
e un po' più donna
io sarò
montagne verdi
nei tuoi occhi rivedrò

"un po' più donna": anche per una donna le strade per diventare veramente
una donna sono lunghe e complicate, e qui c'è anche probabilmente una
velata citazione di Blowin In The Wind di Bob Dylan (... how many roads must
a man walk down, before you can call him a man ...
); trovare il compagno della
propria vita è solo una delle "strade da percorrere".

 

© Note Alberto M. Truffi per Musica & Memoria / "Montagne Verdi" è stata scritta da Gianni Bella e presentata da Marcella Bella al Festival di Sanremo del 1972 / Riproduzione del testo per soli scopi di ricerca e di critica musicale (vedi DISCLAIMER)

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