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Talk Talk - Such A Shame (1984)

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Such a shame to believe in escape
A life on every face
And that's a change
'Til I'm finally left with an eight
Tell me to relax, I just stare
Maybe I don't know if I should change
A feeling that we share
It's a shame

Che peccato credere di poter fuggire
Una vita per ogni volto
E questo è un cambiamento
Fino a che finalmente rimango con un otto (in mano) (1)
Mi dici di rilassarmi, mi limito a fissarti
Non so se dovrei veramente cambiare
una sensazione che abbiamo in comune / È un peccato

Number me with rage, it's a shame
(Such a shame)
Number me in haste (such a shame)
This eagerness to change
It's a shame

Fammi uscire un numero rabbiosamente, è un peccato (2)
(Che peccato)
Fammi uscire subito un numero (Che peccato)
Questa urgenza di cambiare
È un peccato

The dice decide my fate
And that's a shame
In these trembling hands
My faith tells me to react, I don't care
Maybe it's unkind that I should change
A feeling that we share
It's a shame

I dadi decidono il mio destino (3)
E questo è un peccato
In queste mani tremanti
La mia fede mi dice di reagire (ma) non mi interessa
Forse è sgarbato (dire) che dovrei cambiare
una sensazione che abbiamo in comune / È un peccato

Number me with rage, it's a shame
(Such a shame)
Number me in haste (such a shame)
This eagerness to change
Such a shame

Fammi uscire un numero rabbiosamente, è un peccato
(Che peccato)
Fammi uscire subito un numero (Che peccato)
Questa urgenza di cambiare
È un peccato

Tell me to relax, I just stare
Maybe I don't know if I should change
A feeling that we share
It's a shame

Mi dici di rilassarmi, mi limito a fissarti
Non so se dovrei veramente cambiare
una sensazione che abbiamo in comune / È un peccato

Number me with rage, it's a shame
(Such a shame)
Number me in haste, it's a shame
(Such a shame)
Write it across my name, it's a shame
(Such a shame)
Number me with rage (such a shame)
This eagerness to change

(Ripete)

Note

Una canzone che entra di diritto nella colonna sonora degli anni '80, questo grande successo in tutta Europa dei Talk Talk, un gruppo inglese tra i più noti nella seconda metà del decennio. Il testo è ispirato a un libro del 1971, The Dice Man, scritto dal professore universitario americano George Powers Cockcroft con lo pseudonimo Luke Rhinehart, che ha suscitato grande interesse all'epoca. Nel romanzo si immagina la vita di uno psichiatra che prende tutte le decisioni della sua vita tirando i dadi. Così si spiegano le frasi (1),(2) e (3) e il senso del brano. In considerazione del grande successo della sua canzone, Mark Hollis, leader del gruppo, autore e ovviamente stimatore del romanzo, ha ritenuto necessario precisare, con raffinata ironia inglese, che non riteneva consigliabile adottare questo stile di vita.

Anche in questo caso, come per Enola Gay, Shout o Love Of The Common People, un testo problematico, molto lontano dall'edonismo degli anni '80.

Nelle immagini i Talk Talk nel 1984 e nel 1990. Mark Hollis è il secondo a sinistra in entrambe le foto.

© Traduzione Alberto Maurizio Truffi - Gennaio 2020 / Riproduzione del testo originale di Mark Hollis per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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