Bob Dylan / The Byrds - My Back Pages (1964 / 1967) |
Crimson flames tied through my ears |
Fiamme cremisi tese fra le mie tempie (erano) |
Half-cracked prejudice leaped forth |
Pregiudizi scalfiti solo a metà balzavano fuori |
Girls' faces formed the forward path |
La strada che andava (sempre) avanti era costellata di volti di
ragazze |
A self-ordained professor's tongue |
La parola di un professore auto nominatosi tale |
In a soldier's stance, I aimed my hand |
In atteggiamento da soldato, rivolgevo la mia mano |
Yes, my guard stood hard when abstract threats |
Si, la mia guardia era ben alta, quando minacce astratte / Troppo
nobili per essere trascurate |
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Note |
(1) |
Bob Dylan usa immagini forti e metaforiche per descrivere qui il suo recente passato di convinto combattente senza dubbi nelle battaglie dei primi anni '60 per i diritti civili, la pace, il riscatto degli oppressi. Quegli ideali che gli avevano fatto scrivere celebri e forti canzoni come Masters Of War o altre beffarde prese in giro dell'establishment USA. Non è che avesse cambiato idea e fosse passato dall'altra parte, è che il suo spirito libero rifuggiva dal manicheismo e dalla necessità di irreggimentarsi dietro ad un'idea. Molto moderno come approccio e all'epoca molto poco apprezzato. Per la traduzione piuttosto ardua di questa strofa consideriamo i primi quattro versi come due frasi a sé stanti, secondo l'ipotesi contenuta nel libro "Bob Dylan" (A.Carrera). Usiamo anche "ideale" come traduzione di "idea", più vicino secondo noi al significato italiano. |
(2) |
Letteralmente edge sarebbe il limite. Usiamo questa traduzione più libera in coerenza con il contesto. |
(3) |
L'inciso, le due strofe che rimarranno impresse per sempre di questa canzone. Erano più vecchie le sue idee, ora con meno certezze ha più cose da scoprire, come fosse tornato un adolescente. |
(4) |
"Unthought" come negazione di "thought" non è presente neanche nel dizionario MacMillan, tentiamo una traduzione a senso. |
(5) |
"Equality" nel senso di parità di accesso all'istruzione, le grandi battaglie per i diritti civili e la parità tra bianchi e neri che infiammavano gli Stati Uniti all'inizio del decennio, con il punto di svolta rappresentato dalla manifestazione a Washington del 28 agosto 1963 nel quale Marthin Luther Kinh pronunciava il suo storico discorso "I have a dream". Più che giusto direte voi, cos'ha da eccepire Bob Dylan? L'assioma che questo obiettivo racchiudesse tutti gli altri, la visione in controluce della scelta strategica della sinistra americana, sconfitta e costretta quasi alla clandestinità nel decennio appena trascorso, che voleva partire da questo obiettivo specifico e da questi nuovi alleati per prendere in realtà la guida del movimento e puntare ad altri obiettivi. Forse vedeva prima di altri alcuni limiti di questi obiettivi, forse semplicemente era insofferente verso una politica che praticava la "doppia verità". |
(6) |
Questo verso non è chiaro. "Aimed" indica di solito un'azione contraria a qualcun altro, quindi i maestri bastardi sembrano essere i nemici dei "vecchi tempi", i masters of war. Non si capisce però cosa insegnassero, è improbabile però anche che si rivolga con tanta veemenza ai suoi maestri di soli pochi anni prima. Il suo disincanto è di tipo diverso. Lo dice, non vuole essere un soldato obbediente, ma uno spirito libero che mette la sua arte a disposizione delle stesse idee, ma senza preoccuparsi se siano in ogni momento le più utili alla causa. |
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(7) |
Qui è il punto centrale della canzone, quello che non vuole diventare. Un predicatore che crede alle sue idee indipendentemente dai fatti, che punta alla loro ma anche alla sua affermazione. Vuole rimanere un uomo che può permettersi sempre il privilegio del dubbio. Non vuole scoprire di essere diventato simile a chi combatte. Un approccio laico e open mind (o almeno un obiettivo, realizzarlo poi non è tanto facile, e non lo sarà per Dylan) simile a quello sintetizzato più o meno negli stessi anni da Walt Kelly, indimenticabile creatore di Pogo, con la massima "we have met the enemy, and he is us". |
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La
canzone era inclusa nell'album del 1964 del cantautore, che si intitolava
significativamente Another Side of Bob Dylan, e tutto sommato non aveva
suscitato quei sospetti di abbandono della lotta che si potrebbe pensare
potesse far sorgere tra i suoi molti fan. Forse i versi piuttosto
poetici ed oscuri nascondevano anche a chi è di madrelingua inglese il
significato. Forse la cosa più importante, come purtroppo avviene
spesso, non è il contenuto ma il contenitore. |
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Il brano comunque è rimasto nell'immaginario non tanto per la scarna e poco accattivante versione di Dylan, ma per quella efficacissima dei Byrds di tre anni dopo, contenuta nel loro album "Younger Than Yesterday" del 1967, un grande successo. Non si sa come sia loro venuto in mente di adottare un brano con un testo così complesso, se l'avessero scelto perché lo condividevano o per il respiro epico che aveva. Sta di fatto che ha funzionato e probabilmente in molti si sono riconosciuti nel sentimento di disincanto e di distacco che si prova verso scelte troppo ingenue dei nostri anni passati. E sull'eterno tema della gioventù e della maturità. Che Dylan riprenderà parecchi anni dopo con il brano Forever Young, nell'album Planet Waves del 1974. |
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© Musica & Memoria Febbraio 2013 / Riproduzione del testo degli autori citati per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali di testo e traduzione non consentita |
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