Caterina Caselli - Il volto della vita (1968) |
Con il corpo sono qui I miei occhi sono
chiusi Il volto della vita,
ah ah. Rose rosse alle
pareti, Ed ancora la mia mente Il volto della vita,
ah ah. Sei vestito un poco
strano Ma qualcuno ha bussato Il volto della vita,
ah ah. Il volto della vita, ah ah. |
|
|
Note |
Nuovo look e nuovo inizio per Caterina Caselli dopo un 1967 di alti e bassi, iniziato con l'insuccesso a Sanremo del suo brano Il cammino di ogni speranza, pur se presentato in coppia con Sonny & Cher (finale mancata e disco in parte salvato dalle vendite, comunque non eclatanti) e proseguito invece in crescita in estate grazie all'azzeccata cover di I'm A Believer dei Monkees, in italiano Sono bugiarda, uno dei più grandi successi della reginetta del beat italiano, grazie alla interpretazione grintosa e all'ottimo arrangiamento. Anche meglio dell'originale. |
Il volto della vita era invece una canzone di impianto classico, ma allineata alla nuova estetica che anticipava il progressive. Cover di Days Of Pearly Spencer del cantautore irlandese David McWilliams. Non era stato un successo da classifica in UK, ma era passato ampiamente in radio e trasmessa anche in Europa, in Germania specialmente, e il team della Caselli in CGD aveva individuato (con ottimo fiuto) in questa canzone quell'andamento epico e drammatico che poteva servire a dare alla Caselli una immagine che la distaccava dal giovanilismo dei suoi recenti successi (erano anni di cambiamenti rapidissimi del gusto). A questo si aggiungeva il cambio di look: capelli ora naturali, castano scuro, abiti più femminili, si può vedere la cantante interpretare questo suo grande successo (la canzone piacque molto) al Cantagiro di quell'anno, davanti ad una folla plaudente. Tra l'altro, una eccellente interpretazione, a sfatare alcune critiche che sono state fatte sulle sue imperfezioni nelle esecuzioni dal vivo. |
Il testo italiano (del solito onnipresente Mogol) ancora una volta non c'entra proprio niente con l'originale. Che parlava addirittura di una persona homeless che si perdeva senza speranza nel gorgo dell'alcolismo. Per questo aveva questa musica così drammatica. Il testo originale si può leggere qua sotto. |
|
David McWilliams - Days Of Pearly Spencer |
A tenement, a
dirty street The days of pearly
spencer Nose
pressed hard on frosted glass The days of pearly
spencer Pearly
where's your milk white skin The days of pearly
spencer A tenement, a
dirty street The days of pearly
spencer |
Testo originale di Mogol trascritto e riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |
|
Musica & Memoria 2009 |