Enrico Ruggeri - Contessa (1980) |
Non puoi più
pretendere di avere tutti quanti attorno a te. |
Vuoi solo le
cose che non hai, |
Chi sei,
contessa? |
Vuoi che io
rimanga nel tuo letto per poi sbattermi su e giù. |
Ma vorrei
soltanto averti qui, |
Chi sei,
contessa? |
Pensi che ogni
cosa di concreto sia da riferire a te, |
Ma nel tuo
castello come va? |
Chi sei
contessa? |
e |
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Note |
«Quando
si scrivono certi brani è come cadere in uno stato di trance: liberi la
mente e cerchi di girare alla larga dalla didascalia, nemico principale
delle canzoni» così dichiarava Enrico Ruggeri
in un'intervista al Corriere della Sera nel 2017 (il giornalista era
Pasquale Elia) a proposito di questa canzone, per la quale aveva scritto il
testo su uno spunto musicale di Fulvio Muzio,
con lui nei Decibel. Il ritratto di una donna più grande, potente, che aveva
un ruolo nella sua vita (il musicista allora aveva 23 anni) e che con questa
canzone esorcizzava e da cui si liberava. Un brano quindi non proprio "anni
'80" né nell'ispirazione né nell'impostazione musicale (i
Decibel guardavano semmai in qualche modo al punk). Ma che si
riconduce all'estetica del decennio non solo per il suo successo, ma anche
per il subliminale e probabilmente non casuale riferimento al celebre e
omonimo brano , la Contessa ben
diversa di Paolo Pietrangeli, la canzone
simbolo del '68 in Italia. |
La canzone è anche la sesta traccia della nostra playlist dedicata ai migliori esempi della musica italiana negli anni '80, che si può ascoltare anche da questa pagina, dalla finestra seguente. |
tt |
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Vedi anche |
I testi / Gli album tradotti / Le discografie e le monografie / Musica e società |
Musica & Memoria Marzo 2019 / Testo originale di Enrico Ruggeri riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |