Anche se notissimo nella
versione dei Nomadi, questo brano era stato in precedenza inciso da un altro
gruppo beat italiano abbastanza noto all'epoca, I
Profeti, oltre che da gruppi minori (Gatti
rossi, Bit-Nik).
Si tratta, come noto,
della versione "adulterata" del bel brano romantico dei Moody Blues Nights
In White Satin. L'originale proponeva visioni oniriche, la versione
italiana (di Pace) ruota invece attorno ad una storia tragica, un dramma
della gelosia, con una indulgenza giudicata da subito eccessiva nei confronti
del colpevole dell'omicidio-suicidio, in pratica un caso di femminicidio. Grande successo comunque nel 1968 per i Nomadi
all'inizio della loro fase epico-sentimentale e grande interpretazione di Augusto
Daolio. L'indulgenza nei confronti del protagonista era peraltro in controtendenza con un momento
storico che andava verso la liberazione dei costumi, e che vedeva proporre,
in tema di triangolo amoroso, canzoni aperte e liberali come Triad
di David Crosby o
Il
mondo è con noi dei Dik Dik.
Da notare che il lato B del 45 giri era un brano notissimo di Francesco
Guccini di ben diversa ispirazione, il classico del cantautore emiliano Canzone
per un'amica.
L'immagine, riprodotta solo in formato thumbnail, è del fotografo Carlo
Savigni, sul suo sito sono visibili molte altre foto dello storico gruppo beat.
Testo originale di D. Pace, riprodotto per soli scopi di ricerca e critica
musicale (vedi Disclaimer)
/ Copia per usi commerciali non consentita / Revisione note Settembre 2006
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