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Equipe 84 - 29 settembre (1967)

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Seduto in quel caffè
io non pensavo a te
Guardavo il mondo che
girava intorno a me
Poi d'improvviso lei sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se non ci fosse che lei.

Vedevo solo lei
e non pensavo a te.
E tutta la città
correva incontro a noi.
Il buio ci trovò vicini
un ristorante e poi di corsa
a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
quasi come se non ci fosse che lei.

Mi son svegliato e
e sto pensando a te ...
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me.
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giù dal letto
e corro lì al telefono
e parlo, rido e tu, tu non sai perché
t'amo t'amo e tu, tu non sai perché.....
parlo, rido e tu, tu non sai perché....

 

Note

 

N.1 in hit-parade per l'Equipe 84, primo complesso beat italiano all'epoca, praticamente in contemporanea all'uscita (maggio del 1967), anche a seguito di una ben orchestrata attesa, in pił canzone regina a Bandiera gialla, il tutto per una canzone del tutto nuova e diversa da quanto sentito fino ad allora. Il brano di Battisti e Mogol proponeva infatti, per la prima volta nella canzone italiana, su un sottofondo pop accattivante e per nulla dirompente, effetti speciali ed extra musicali, come lo speaker del giornale radio in sottofondo (una registrazione fatta appositamente per la canzone).

La canzone riprendeva quindi idee che giravano nel mondo della musica, soprattutto inglese, in uscita dal beat e in cammino verso la psichedelia e il progressive, seguendo la strada indicata dai primi Pink Floyd e anche dai Beatles con Revolver, e che sarà fissata poi lo stesso anno 1967 con il capolavoro epocale Sgt. Pepper e in particolare con il brano A Day In The Life, che aveva la stessa idea del giornale radio. Nello stesso anno venne preparata dalla Equipe 84 e dalla Ricordi anche una versione in inglese, pubblicata in USA, con titolo 29th September e sul retro Auschwitz. Sul retro del singolo italiano invece una canzone scritta da Francesco Guccini, E' dall'amore che nasce l'uomo.
Riguardo alla data prescelta e al suo significato profetico, si sarebbe chiarito solo molti anni dopo, negli anni '90 per la precisione.

(Revisione 2011 / Testo originale di Mogol / Riproduzione per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita)

 

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