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Le nuvole che
passano
parentesi di paranoie
assiomi che ci uniscono
nell'anima, nella realtà. |
Lontano forse
a Sud
la gente parla già
di cosa porterà l'estate
e noi stiamo così a raccontarci che
possiamo ridere insieme. |
La notte
magica
a Roma unica
le tue mani stanche di aspettare
mi accarezzano
mi stringo forte a te
perché, forse, ti amo!
Nel vento, ti amo! |
Lontano forse
ad Est
la gente dorme già
avvolta in petali d'oro
e noi stiamo così
alteri e fragili
felici di essere insieme. |
La notte magica
a Roma unica
nelle strade perse della storia
cambia il vento
mi stringo forte a te
perché, forse, ti amo!
Nel vento, ti amo! |
e |
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Nel
1983 dopo gli eclatanti successi di Per Elisa,
Messaggio e Chanson egoncetrique,
Alice prende una pausa (temporanea) nella collaborazione e guida di Franco
Battiato, pubblicando l'album Falsi allarmi (EMI – 64 1186294) in
collaborazione con Matteo Fasolino, ma con molte canzoni scritte e composte
in parte o in tutto da lei. Come questa bella canzone dedicata ancora a
Roma. Una città che all'inizio degli anni '80 viveva un autentico momento di
rinascita. Rinascita culturale grazie all'eco internazionale e al successo dell'Estate
romana inventata nel buio 1977 (anni di lotta politica dura e di
terrorismo) per fare uscire la gente di casa la sera dal mitico assessore
Renato Nicolini. Una iniziativa che trasformava Roma in una delle città più
vive d'Europa. Ma anche una rinascita nella qualità della vita e dei servizi
grazie al mai dimenticato sindaco Luigi Petroselli, che era riuscito a
sbloccare e completare i lavori per la metropolitana, fermi da 20 anni, e
soprattutto ad eliminare i "borghetti", autentiche favelas che
incredibilmente ancora nel 1979 costellavano varie zone della capitale
d'Italia, nonché a restituire alla città i Fori imperiali, una delle aree
archeologiche più importanti del mondo, sinora semplice contorno ad una via
che era diventata un'autostrada cittadina. Risultati ottenuti in soli due
anni perché, stroncato dal superlavoro, è morto nel 1981. |
Il
testo molto semplice e diretto scritto da Alice descrive bene il clima e i
sentimenti di chi viveva a Roma in quel periodo positivo ("... nelle
strade perse della storia cambia il vento" ) che si innestava in un
decennio di crescita e di sviluppo come sarebbero stati gli anni '80.
La canzone è stata pubblicata anche su singolo, come lato B di Solo un'idea
(la canzone più nota dell'album) ma solo per il mercato svizzero. In
Germania e Svizzera Alice aveva fatto tour e concerti ed era assai popolare
negli stessi anni.
La canzone fa anche parte della nostra
playlist dedicata ai migliori esempi
della musica italiana negli anni '80, che si può ascoltare anche da questa
pagina, dalla finestra seguente. Alice canta dal vivo questa canzone nel suo
periodo di più fulgente bellezza. |
tt |