Lucio Battisti - Comunque bella |
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Sul retro del singolo del 1972
I
giardini di marzo, canzone non certo allegra, sulla difficoltà di
vivere, Battisti e Mogol inserirono un'altra canzone con un sottofondo di
rassegnazione e trattenuta disperazione, rimasta forse ancora più famosa,
presente anch'essa nell'album Umanamente uomo: il sogno,
dello stesso anno.
Qui si assiste quasi in diretta al tradimento di lei, il perdono è
inevitabile e scontato già dalle sue prime parole ("non ti chiedo perdono
perché tu sei un uomo..."), il suo potere su di lui è totale, la sua
arma può essere anche la dichiarata bellezza, ma ancor più lo è la sicurezza di
essere, tra i due, la più forte. Ancora una volta una canzone che racconta una storia, con una sequenza di immagini quasi cinematografiche, accompagnate da una musica e da un arrangiamento efficacissimi. |
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(1) |
Si presenta a casa con i pochi vestiti bagnati e appiccicati addosso. Immaginiamo una notte d'estate e un acquazzone improvviso. Altri particolari espliciti successivi (i "segni sul viso") focalizzano ancora più la scena, forse non nuova per lui. Eppure lei non molto prima aveva avuto il coraggio di essere gelosa (2). |
(3) |
In falsetto, sono presentate le scuse di lei, e la pretesa del perdono. |
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© Musica & Memoria 2007 / Testo originale di Mogol (Giulio Rapetti) riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale / Vedi DISCLAIMER |